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Soldato esangue

Ho calpestato ore
come fossi un piede possente
che saltella su un campo
di margherite, al di là
del mare

e nel tempo del diniego
la mia faccia si è nascosta
dietro una vecchiaia
ancora precoce.

Ho camminato a lungo
dentro gli angoli nascosti
della mia mente-colibrì
vedendo
fantasmi di squali
azzannare le mie caviglie
durante la il tempo della liturgia.

Il dottore vuole il bene
dell'umanità
il dottore si mostra come salvatore
mentre ti offre le gocce
per confondere la tua testa
e restituire a lui
la patria potestà
della tua vita.

Ma oggi è un giorno buono
un giorno cui confondersi
con l'atmosfera del cielo.

Ne ho abbastanza di
dolore e recriminazioni.

Oggi vado a ingrassarmi
nella mensa della rivoluzione

soldato esangue
di una guerra
pusillanime.

 

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3 recensioni:

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  • silvia leuzzi il 16/11/2015 19:00
    Ferdinando le tue poesie vibrano ed entrano nel vivo della storia. Utilizzi le anafore e la scomposizione dell'endecasillabo in settenari, quinari ma non s'ode pesantezza di ricerca e il tutto sembra rinfrescare la mente come una cascata di consapevolezza. Un abbraccio buona serata, spero di non aver detto castronerie ahahhahhah.
  • Rocco Michele LETTINI il 16/11/2015 07:37
    Un intenso quanto acuto decanto, forte della sua espressività... Lieta giornata.
  • Vincenzo Capitanucci il 16/11/2015 07:17
    la mente colibrì è quella che vola a ritroso nel tempo... e cosa trova.. se non un soldato esangue.. da cervello fritto da Patrie Po-testà ( dalle memorie della case dei morti.. le gocce sostituirono.. la Siberia e le camice di forza.. anche se alcuni benpensanti predicano ancora l'elettro choc )

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