Ciao,
sono sempre io.
Lo so, sembra incredibile, anche a me.
Dico a te, a quello della foto.
A quello che gioca a far la gatta morta
con il proprio uomo
e con quegli altri due.
Sono passati solo quattro anni,
ti ricordi?
No, tu fingi di non ricordare,
o forse non ricordi davvero.
Quel sorriso, quella gioia di vivere negli occhi
e in quel tuo esile corpicino,
eri pazzo d'amore, eri languido.
Tu eri me
e io sono te.
Eri bello ragazzo della foto.
Mi sa che davvero non si sa quello che si ha fino a che non lo si è perso;
per noi la bellezza si rivaluta nel tempo,
la bruttezza non si svaluta mai.
Ciao,
ero sempre io,
quattro anni fa in una Torino estiva, per niente spettrale,
monumentale,
bellissima!
Io, lui e gli altri due...