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Toro e matador

Sono troppe cose

-Visioni uggiose
di personalità
multiformi-

E me ne vado nei corridoi
della mia fragilità
come un cavallo
che ha perso la via
ma continua a galoppare
per gli anfratti della foresta
Nera

Sono troppe cose
e non mi stanco
nella calca della sera
di ricercare parti di me
ancora rimaste sepolte.

Il toro è abile
quando incorna
il matador
rimasto scoperto

Così io
sciorino le corna
contro me stesso
in una stanza bianca
e senza porte

Toro e matador

Carnefice e vittima

E ogni spruzzo di sangue
è un accesso alla mia
genuina
Santità

Sono santo come il più caro
degli uomini

Ma so far del male

Soprattutto a me stesso

Perché è me stesso
il punto esclamativo
di questa sofferenza
senza fine.

 

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4 recensioni:

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  • silvia leuzzi il 21/11/2015 20:04
    Piena di immagini forti, di emozioni che si srotolano come una pergamena di pensiero. È il tempo vizioso dell'allucinazione di vivere in bilico tra la sofferenza che si materializza in quel punto esclamativo! che chiusa Ferdinando mio, da brivido. Complimenti davvero
  • Vincenzo Capitanucci il 21/11/2015 15:35
    ed ogni spruzzo di sangue.. acclamati da una folla di me inferociti..è poesia..
  • Rocco Michele LETTINI il 21/11/2015 10:54
    Un sentito quanto espressivo decanto costrutto eccezionalmente. Lieto fine settimana Ferdinando.
  • roberto caterina il 21/11/2015 10:01
    Il punto esclamativo come le piccadillas di una sofferenza senza fine nel gioco perverso di toro e matador...

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