Ho un tratto distintivo della penna
che sputa parole d'avorio
sulle pareti dello splendente manicomio
i preti si sono riuniti in consiglio
mandano a dire che il folle
ha bisogno
di dieci Ave Maria
per discolparsi dal sudiciume della sua
Follia
Così la penna continua a scrivere
pur rimanendo chiusa
nel silenzio
di una stanza vuota
è una lotta intestinale
un turpiloquio adolescenziale
una bomba
un casino
Vedo oltre il paravento del mio amore
Parole
lanciate come schegge
nell'abbandono
osceno
di un non-luogo
nessun manicomio potrà mai sopportare
tutto il dolore del mondo
così passeggio nei corridoi sporchi
con in mano una penna da Poeta
e scrivo sulle mura crostificate
parole
d'amore
e
d'odio
contro il disagio
che nessun tratto distintivo
potrà mai curare.