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Quadri

È autunno
E le tue note suonano ancora.

E mi raggiungono le onde dai lenti colori
Ed i sapori del pane.

Dall'anfiteatro del mio occhio i cui scalini
Portano all'universo intero,
Fino ai confini dell'altro.

E corro,
Corro tra gli alberi, nel buio, nella grande foresta dei te e dei cliché
Ma vedo solo il paesaggio!

Quadri che appaiono.

Dove verde è viola e il caffè sta per uscire dalla macchinetta.
Lupi nei boschi.
Due anelli, dal fuoco del novecento, vivono ancora.

Vetri che piangono forte mentre fuori piove,
Luci che spengono.

È la terra!
La terra chiama a se i suoi figli,
Come una madre troppo impaziente.
Come fossimo niente.
Diamanti!

Animali che prendono nomi quando risorgono dai dolori,
Che trasformano cuori.

Tatuaggi chiamati ricordi,
la storia li mette sulla pelle di briciole scaldate da fuochi che esplodono!
Mia nonna.

Nomi che non possono essere pronunciati mai.

 

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1 commenti:

  • Gianni Spadavecchia il 31/07/2016 11:10
    Poesia molto intima e personale. Alcuni nomi faranno sempre male al cuore.
    Bellissime le immagini utilizzate.

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