Ci portiamo dentro il peso dei millenni,
l'abbiamo scolpito nelle vecchie
tessutali cellule che stanche si rinnovano
ogni volta, ogni giorno, senza entusiasmo.
Siamo arrivati molto tardi,
la cena è stata consumata,
pochi resti per fare un piatto
non certo prelibatezze,
né stomaci satolli e beati.
Qui spesso si parla di morte,
di tristi foglie accartocciate,
di lembi d'antiche vesti
o porpore dorate dismesse.
È finito il tempo degli anelli d'oro,
dei Cavalcanti e degli eroi,
ora pure il Papa preferisce
un metallo semplice...
abbiamo speranza lontana
di rientrare in possesso
d'una calda spelonca originaria,
e solo quello ci fa tener duro.