Si può errare, in mare aperto
quando le mani restano ferme sulla stessa pagina.
Questa tensione verso l'eternità
è solo un gioco scervellato
di occhi e oceani o forse solo di cuori
così sublimi
da lasciare interdetto anche
il primo degli angeli.
Non c'è bisogno di regredire
cadenzati, morenti, ignominiosi,
mai
quando nel ventre spogliato di una corteccia
la resina luccica di tutti gli sbagli
Errare vuol dire esserci
non morire o lasciare morire
errare vuol dire far sì che l'anima
trovi la sua dimensione
al di là delle stelle
o in una cascina che puzza di fieno.