Cosa sarà di noi quando l'ultimo fiato di luce
getterà il suo abbaglio?
Saremo esausti, fermi, dimenticati
perché la vita è troppo grande ma anche misera
in un unico momento. Saremo esausti ma felici
quando la morte opererà il suo unico rito.
Una morte muta, silenziosa,
angelica, che ci parla di Dio
senza pronunciare mai il suo nome.
Una morte asciutta ma mai compromettente.
Derubare un uomo della sua passione
è un vizio che spetta solo ai grandi
avvenimenti. Così la morte ci addormenta
e fugge, felina, accomodante, la morte
che non lascia mai le sue cose incompiute,
la morte roca come un'antica voce di montagna.
Cosa sarà di noi quando entreremo nell'alone
della morte? Oggi non batte più il mio cuore
martoriato, vittima e carnefice, solitario,
offeso, spento ma non ancora battuto,
che aspetta un'emozione che si ripresenti
o una morte non ancora matura che venga
a prenderlo, nel silenzio.