Sei bianca, bambina.
Non v'è desiderio
che non t'appartenga.
Il tuo fiato ha il rumore
del giglio, il tuo sguardo
le fattezze della voglia.
Sei bianca ma mai troppo
da far innamorare un rivoltoso,
hai linee di luna e conosci
del mondo un posto fatto
per la santità. Il tuo respiro
è una malattia, nient'altro che
un santo malanno che si prende
tutto di me. Questa febbre
d'inverno che mi rapisce, ogni
brivido un bacio, ogni sussulto
una nuova emozione. Sono malato
di te bambina dagli occhi della
notte, malato come l'ultimo dei
lebbrosi, malato come la luna,
che vuole finanche
morire per una tua carezza.
è il tuo amore che mi accompagna,
solitario, acuminato, grigio
come grige sono le nuvole di
questo cielo che mi parla di te.