E dunque io servo
odiando la mia prigione stanca,
il pavimento freddo, la puzza e
il dolore. Io volsi il mio sguardo
al paradiso perduto, lo volsi
tacendo, lo volsi cercando di
trovare un senso nel vuoto di
una stanzetta. Ma non v'è senso
dove l'uomo getta la sua mano
nera, persino una malattia
diventa una colpa, persino
il dolore è più nitido se
causato da un altro.
Non più dolore adesso,
solo un tremore
nel vuoto dell'abbandono.