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L'ultima erba

Hai visto un pezzettino d'erba,
la tua prima e ultima erba,
verde, fresca, soffice,
mentre ti spingono a forza
dentro un loculo mortale.

Tanti come te urlano al vento
il loro dolore, tanti si voltano come
per salutare chi li ha messi al mondo.

Richiami di dolore immenso
da chi non vedrà più suo figlio
per dare il suo bianco latte
a chi non ne ha bisogno.

Stanco, sporco, affamato,
ti spingono in uno stretto cunicolo,
davanti a te la coda di un fratello,
dietro a te il muso di un altro fratello.

Vedi portare via quello davanti,
lo senti urlare, piangere,
lo vedi dimenarsi e scalciare,
lo tirano, lo appendono,
vedi il sangue scorrere a fiumi,
e adesso non si muove più.

L'uomo col camice bianco
sporco di sangue si avvicina a te,
ma non vede la lacrima che scende
dal tuo occhio e il tuo terrore.

Ti avvii in silenzio, pensando
alla tua ultima erba e alle corse
che non hai potuto fare,
allo sguardo tenero di tua madre,
ecco, ti appendono, l'uomo
col coltello si avvicina,
tranquilla, mamma, adesso
non piango più.

 

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2 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 24/02/2016 05:01
    UN TOCCANTE VERSEGGIO CHE CHIEDE PIETA' PER QUESTI POVERI ANIMALI UNA VOLTA "FEDELI AMICI DELL'UOMO", GIOCO DEL PROPRIO BAMBINO E POI... CONDANNATI ALLE SOFFERENZE DEL MATTATOIO. IL MIO ENCOMIO VINCENZO. SERENA GIORNATA.

2 commenti:

  • Gabry il 24/02/2016 18:27
    Teneri e malinconici versi vestono l'opera di tristezze lontane, e giungono in pensieri, e forse di addii lontani nel tempo, forse un vissuto, che mi pare di interpretare da parte dell'autore, con estrema dolcezza.
  • loretta margherita citarei il 23/02/2016 17:46
    triste sorte degli animali nei mattatoi, bravo vincenzo

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