Il tuo sguardo è come un
ferro caldo nel mio
cuore. Umilia, distrugge,
pone le mani sulle
bocche altrui sino
a lasciarle chiuse.
Io certo conobbi di te
un palpito intimo, discreto,
quasi sussurrato
con labbra semichiuse.
Erano i tuoi occhi a parlarmi.
Quando comincia la gioia,
lì dove sorgono, accennate,
le voci ancora dismesse
dell'amore che fugge
dagli occhi di una donna?
Dove le case, i monti,
le pietre, le stelle
e tutto l'universo stanco
si concentrano, se non
negli occhi ancora bambini
della persona amata?
Non ho bisogno di parlarti.
Ho bisogno solo del silenzio.
Di un incrocio di sguardi, muto,
che mi spira nel corpo
fino a farmi diventare asfittico.
L'amore è un enigma improvviso.
E finché non ti avrò
io rimarrò fermo e in attesa
ai lati del mondo, delle cose,
pronto a rubare un solo istante,
un solo respiro, un accenno
di sguardo che si pianti
nel mio cuore indefinitamente.