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Vola, piccola Fortuna!

Adesso puoi volare,
piccola candida Fortuna,
dispiega le tue ali di cartone
e affida al vento il tuo bel viso,
ci sarà una margherita
ad attenderti nel prato,
un fiore bianco e leggero
come il tuo vestito della festa.

Nei tuoi occhi nascondi
lacrime cocenti e volti sfigurati,
nelle tue mani scorre
il rosso del tuo sangue,
i tuoi capelli sono fili d'oro
intrecciati con i raggi della luna.

I tuoi pugni ed i tuoi calci
hanno difeso il tuo candore,
i tuoi graffi hanno scavato
solchi di vergogna e rabbia
nella pelle di chi con gli occhi
iniettati di lucida follia
teneva strette le tue mani
e soffocava la tua anima.

Vola adesso, vola lassù nel blu,
vola dove non esistono
orchi impazziti e streghe compiacenti,
vola dove il sole scalda il tuo sorriso
ed i suoi raggi ti conducano
dove esistono giochi, sorrisi e gioia.

Troppo presto hai visto il male,
troppo presto è finita la tua vita,
ma chi ha strappato le tue ali
dovrà combattere ogni giorno
per sconfiggere il pallore del tuo viso
e l'angoscia di vedere il tuo sorriso.

Per lui non chiedo una morte subitanea,
ma l'orrore di capire giorno dopo giorno
nel buio di una cella il male che ti ha fatto,
perché non c'è peggiore pena che
sentire le urla dei fantasmi della
propria ignobile coscienza.

E se un giorno dovesse appendere
ad un cappio il suo corpo
macchiato del tuo sangue
nessuno piangerà per la sua morte,
perché troppe lacrime ha fatto
versare per la morte di un fiore
piccolo, candido e innocente.

 

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