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Dopo lunghi silenzi,
dalle rughe della vita,
con l’ansia del parlare,
con la voce della tua anima,
le tue parole.
Pezzi di vita,
sospiri sussurrati al vento,
con la pazza paura
che qualcuno
ne fraintenda il fine.
Pensieri semplici di madre,
affidati al figlio,
con la preghiera, sommessa, di scusarla:
- Sai, io non ho la tua cultura!-
Oh madre mia!
Son io che non ho la tua umiltà,
né la grandiosità del tuo coraggio.
Con le lacrime agli occhi,
ringrazio Dio
per averti avuto quale maestra d’amore,
quello che ti rende
più grande di un dio
ed il più umile dei servi,
quello che ti spacca il cuore
ed apre i cancelli dell’immenso.
È come guardarti dentro
e capire i tuoi silenzi
ed i tuoi sorrisi,
la tua bontà… il tuo amore per la vita.
(*) Dedicata a mia madre