E poi ti ho vista
muovere sul filo
dell'impossibilità:
lo sguardo abbandonato
verso un paese nuovo,
le mani arrampicate
sui capelli,
un desiderio strano,
una fuga o forse solo
il grande viaggio
dell'innamoramento.
Ti ho vista, in un momento
solo, brillare,
come gli occhi del gatto
s'accendono
quando egli scorge la preda.
In te c'è una presenza
che accende la fragilità:
le lacrime, i sogni,
le mani e i piedi,
i mille desideri repressi,
le fascinazioni o gli stop,
un cuore come obnubilato
dalla tua incoerenza,
le gocce di sudore
dopo aver fatto l'amore e
poi attimi di beatitudine
come decadi intere.
Vorrei, nel mio futuro,
poter non dimenticare niente,
ricordare ogni singolo
attimo vissuto;
vorrei intrappolare l'amore
in un cestino di fiori,
le tue mani, i tuoi vestiti.