21 grammi pesa il mio sogno,
antico come la pietra,
la carne e le ossa lo sommergono,
i vasti circuiti del sangue ne
guidano il passaggio.
questo sogno d'amore e di fango
è chiuso in una gabbia di materia,
vorrebbe esplodere nel mondo,
non essere più cosa, entità, cognome,
vorrebbe vibrare perdendosi
nella facilità di un'incertezza,
recuperare le cose perdute,
il miracolo di ciò che ieri è stato
e che domani sarà.
il mio sogno è un ingombro d'inezie,
cattura l'immaginazione
rendendo le notti terre lontane,
ma non può volare,
qualcosa lo trattiene,
qualcosa di antico e misterioso,
esso giace nella tana del corpo,
nel silenzio e nel dolore del peso,
questo limite primordiale alle porte
dell'Infinito.