Solo macerie, rovine, odore di morte
dopo il terremoto.
Sentivo le prime scossette, avvisaglie,
ma non me ne davo.
Ho visto questa mia camera spoglia,
un tempo tanto ricca e elegante,
diventare ogni giorno sempre più disadorna:
i muri scrostati
la carta da parati che si stacca dalle pareti
le macchie di muffa e di umidità.
Ho riempito la mia confusa testa
di cose frivole
di scatole vuote ma colorate
e poi è arrivato settembre e poi ottobre,
insomma il tempo passa
e l'estate finisce
e il mio dentro
sembra un parco divertimenti abbandonato:
all'incuria,
alla sua propria tristezza,
a se stesso.
Sepolto sotto macigni di me
che mi sono crollati addosso
non ho più tempo per niente,
sono troppo occupato a fare i conti
con la mia sopravvivenza.