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Quante persone sei stata

Quante persone sei stata prima di arrivare a me.

Quanti occhi ti hanno guardata
più pudici. Forse. Dei miei che ti divoravano
quando, sudata, toglievi la veste
e lasciavi al sott'abito nero le tue spalline con gli aghi.
Bellezza che straripava
in un fiume di scarpe col tacco,
di creme e profumi antichi.
Di abiti che cacciavi dalle tue dita,
ori che ti ornavano la pelle umida e liscia.

Quante persone hanno ascoltato il tuo odore
prima che io me ne saziassi.
Mi faceva da ninna nanna insieme ai rumori di strada
nelle notti insieme a te.
Me le premevo sul naso: lenzuola e camice di seta
che i fiori azzurri pareva sentirli davvero.
Calmavano il mio petto nei giorni agitati.

Quante braccia ti hanno stretto
prima che tu potessi cullare me.
Alla luce della luna che salutavamo nelle sere più quiete.
Quando il mare ti imitava lo sguardo
e tu eri il mio luogo sicuro.
La mia regina o la regina di tutto
e non avrei potuto fuggirti.
Non avrei avuto scampo dal tuo amore.

Quante persone ti hanno insegnato
prima che tu insegnassi a me.
Che mi donassi i segreti della vita
con l'umiltà di chi non sa niente.
E mi trovavo in bocca parole che erano tue.
Pensieri che avrei aggiustato coi libri e la scuola
illudendomi fossero i miei
ma li avevi partoriti tu.
Valori immortali come pagine scritte.

Di quanti baci sei stata prima di essere mia.
E comunque sempre condivisa.
Con la speranza segreta di esserti speciale.
Un po' più degli altri.
Con il vanto presuntuoso di avere i caratteri propri
che tu mi avevi cucito addosso.
Ero una delle tue stoffe,
Uno dei tuoi burattini.
Ma tu che sei la sarta più brava
mi rendevi migliore.
Più bella.

 

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