Davanti a un tavolo antico
scalfito dal tempo,
su un poggio erboso
ingiallito dal caldo
e da un'estate avara di pioggia,
sono seduto all'ombra generosa di un salice.
Davanti a me, un cielo azzurro terso da nubi,
s'appoggia alla collina.
una sinfonia di verdi cupi
e gialli paglierini interrotti quà e là
da pochi borghi in pietra lontani
e da macchie di boschi lussureggianti
spaccati all'improvviso
dal grigio tenue degli ulivi,
addolcisce l'arrivo della sera.
E'a quell'ora
che m'immergo totalmente
al pensiero della vita e della morte
e mi cullo in un turbinio
di domande senza risposte.