è cedevole miseria,
questo vaneggiar del nulla,
è un bisogno di sedere
all'angolo, immobili,
lì, nel bugigattolo della vacuità.
bocche, sparute, che accendono
incessantemente la lingua,
bocche che adesso incantano
il serpente con la sterile parola;
puoi sentirla vicina
questa corrente ingiusta,
vicina da farti stare male,
puoi vedere la bava
fuoriuscire dai loro discorsi,
e il movimento sarà regolare
e costante
e interminabile,
smunti
inutili
triti
biasimevoli
muggiti
di pura idiosincrasia.
il timido non parla
se non interpellato,
vi è nell'uomo riservato
la possente natura del saggio.
è una lezione per tutti,
soprattutto per questi
stupidi ed egoriferiti
creatori dell'insignificante.