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Da me a Lui

è perversa l'immaginazione del poeta.
la mia testa sogna cose proibite.
da sempre ho dato luogo alla censura -
cristiane ore di preghiera,
notti in preda alle più mistiche paure,
Gesù di Nazareth, le croci,
la barca di Caronte -

per sempre darò ascolto alle voci,
il mio spirito è una corda
che mi porta da me a Lui.

sento il peso della punizione,
esco da me, mi santinfico
nelle stigmati della mia follia.

ora mi perdo in Gesù.
perdo il mio grido
e le mie unghie scavano solchi nella carne
per la colpa della mia cattiveria.

Dio, disperdi in me il Tuo sangue,
la santa luce della tua pura anima.
Tu che sei solo anima,
Tuttaanima, coltello di fuoco
per il gretto filisteo.

cercherò tutti gli altri buchi,
i cerchi di dolore che si spengono
nel fango assurdo.

quest'impurità è così umana,
eppure sono talmente disumano,
più vicino alla pianta del sole,
più vicino alla tigre, al sangue,
alla carne della santità.

io sono solo una rabbia,
sono la pecora dell'inferno
che mangia i fili della tranquillità,
sono la vergogna.

Dio, abbi me in gloria,
ama il mio dentro
che un giorno è stato
la parola della tua volontà.

 

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