nella strada tentacolare che si distende Ovunque
scelgo una via distorta di lamenti e lupi.
perché cammino non so.
sopra di me una luce assassina irreale e fredda
mi perfora le orbite.
tutto impossibile nel buio, lo capisco, lo sento.
vado avanti fino alla bottega dell'Assassinio:
Egli mascherato da bravo ragazzo di società
mi invita a sedere e con lingua di vistosa potenza
narra le storie dei figli prodi di Sicilia
e mi carezza il mento.
sopra di Lui una strana Gloria di censori romani e generali
sotto di me l'Abisso.
scivolo in un pensiero di destrudo e rimpiango l'incoscienza del neonato morto
Lui seguita a carezzarmi mostrando squame da pesce-gatto.
ora mi vessa deride impugna un coltello di pelle di serpente in una mano
una siringa tutta nera nell'altra
canta canzoni moderne e recita poesie
la bottega d'un tratto si fa tutta verde e le porte sono sbarrate
in un angolo corpi senza vita gemono
tutt'attorno l'alta società italiana in camici bianchi sopraggiunge.
l'Assassinio è mio padre. l'Assassinio è mia madre. l'Assassinio è mio fratello.
l'Assassinio è il professore Rocca della terza media. l'Assassinio è Dante Alighieri.
oh che strano sentirsi addosso la potenza di Marte!
quest'Universo senza giudizio che ha crocifisso il Cristo!
dimmi Vita quanto profondo è l'Inferno
offrimi una scala che resista alle fiamme
e porgi la tua Luce di Paradiso e Stelle
per te potrei rinunciare alla mia santità
uccidere il me santo e diventare di latta
Vita dove finiscono i sogni perduti?
dimmi c'è un senso in questo soffrire?