Prosegue la canalizzazione
di rumori,
di suoni e di parole:
ormai
lo squallido
impera dai cassonetti
e dirige i guardi
verso angoli privi di ogni volontà -
ammosciati.
Appurato ciò, muto posizione e
- mamma mia! -
il merlo torna a chiocciare,
basso,
nel pulviscolo di pioggia fredda.
Ed è proprio in quel punto,
dove edera e piante malaticce
sono lisciate dall'umido,
che scatta la scintilla frenata
e titubante
che innesca la ripartenza
- l'ennesima ripartenza -
latente, ma sincera e congrua.
Gratuitamente si alza il sipario delle nubi -
sorride un sole, timidamente.
Gigante di solitudine luminosa
che abbraccia, trafigge e penetra nel grazie
e negli occhi del grazie e nel pane del grazie.
Gratuitamente.