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Smilitante

Si recava sovente al seggio elettorale
per chiacchierare con gli scrutatori -
ma in realtà - della compagine sociale
non s'interessava. Né di deputati né di senatori.

Pensava spesso - invece - che l'erba
è il pelo fitto della Terra e del Firmamento
e che la Luna è una lampada a risparmio.
Con il processo dell'invecchiamento
perdeva il senso della vita e bramava il nosocomio.

Anche il paesaggio
s'andava lentamente offuscando.
Ogni giorno s'inventava un personaggio
che ogni sera gli defluiva triste - nefando -
variabile e incontinente - in un futuro
poco stimolato - di varia origine e natura.

Votare non votava -
tranne qualche volta in sogno -
ma solo per un candidato che ridesse spesso.
Aveva sempre un gran bisogno
di dentifricio - carta-cucina e carta-cesso
ed era sempre puntualmente senza spago.
La sua frase più cliccata era "... e io pago".

 

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1 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • vincent corbo il 19/03/2017 09:00
    Tra il diritto al voto e la carta-cucina il processo dell'invecchiamento attraversa il fiume impetuoso del sorriso.
  • Rocco Michele LETTINI il 19/03/2017 06:58
    LA CHIUSA AVALLA OCULATAMENTE QUANTO DECANTATO CON MAESTRIA.
    LIETA DOMENICA, WALTER.
    *****

1 commenti:

  • silvia leuzzi il 20/03/2017 16:15
    FORTISSIMA, la rima alternata conferisce a questa lirica il giusto mezzo tra una discussione seria e una facezia.
    La politica in Italia vista dal basso, dall'uomo comune, da noi.
    complimenti

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