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Camelia

Fare la corte alle cortigiane
è gioco presuntuoso
e tu con il tuo miglior sorriso
cogli una camelia e poi un'altra
in mano:
una rossa...
una bianca.


Ero la tua signora delle camelie,
mi hai colto
per lasciarmi appassire
lontano da te.


Gli egoisti non si curano mai da soli
e mai fra di loro.


Sono troppi i calcoli sbagliati
in questo gioco
che brucia come vita vera.


Eri il veleno che usavo come antidoto
e hai finito per intossicarmi.


Hai dato retta a tutto e a tutti,
all'etichetta,
ero un tuo oggetto?
Eccetto che al mio amore.


Come camelia sono appassita
ma a te non importa niente
fingi di disperarti
ma non te ne importa niente.
Cogli una camelia in mano...

 

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2 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • vincent corbo il 18/07/2017 09:38
    Sempre intriganti e profumate le tue poesie.

2 commenti:

  • PE il 09/07/2017 10:18
    una confessione di sensazioni
  • pasquale radatti il 07/07/2017 22:15
    Un amore usato e gettato come un fiore appassito... Un amore infelice ben descritto in questa lirica. Molto bella.

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