poesie » Poesie dedica » Un luogo del cielo chiamato Laurino
Un luogo del cielo chiamato Laurino
Come l'ultimo soldato
asserragliato a difesa
del suo fragile fortino
stai sulla viva roccia
a contemplare la natura
rigogliosa che si stende
intorno al tuo pendio.
Nei tuo vicoli si respira
la polvere impalpabile
di tempi che furon aspri
e duri per i tuoi abitanti,
e i ruderi smembrati e diroccati
del castello son testimoni
di tempi di guerre e carestie.
Ma quando si arriva all'Annunziata,
quando si tocca con mano l'arte
antica che ti fece grande e bella
e che perduta fu per umana incuria
ci si immerge nel profondo della storia
e ci sembra di esser parte di un
disegno che non potrà aver mai fine.
E nella piazza dove pulsa il cuore tuo
e dove un tempo i saggi legiferavano
nel seggio affrescato e illuminato
dalla penombra di candele e torce
s'ode adesso il suono virtuoso e sincopato
di orchestre venute da lontano
a portar musiche d'altre latitudini.
La Collegiata appare all'improvviso
al viandante che attraversa il borgo,
e dentro è un trionfo di pregiati
pulpiti e scranni di legno intarsiati
da artisti insigni ed abili artigiani
dove monaci intonavano canti gregoriani
al Creatore del cielo e della terra.
Là sotto, nascosta, come sempre
avea vissuto, giace dopo un
peregrinare lungo e misterioso
il corpo della santa giovinetta
che vivendo di bacche e frutti offrì
in una grotta a Pruno la sua purezza
a Colui che move il sole e l'altre stelle.
Ai tuoi piedi giace ancora, seppure
in mutate forme e dedizioni
il convento che offria riparo
un tempo a poveri e appestati
nel nome del Santo abate ed eremita
di cui si narran le vicende negli affreschi
del porticato intorno al chiostro.
Ed è tra le fresche acque del Calore
che scorre attraversando la tua valle
che trovaron ristoro alla calura
e pesci pregiati da portare a casa
frotte di giovani che s'immergevan
in acqua pura ed incontaminata
circondata da alberi frondosi e verdi.
Hai dato i natali a prelati illustri,
nobili, notai e politici famosi,
ma mi piace ricordar di te
un tipo originale e stravagante
che girava di strada in strada
con la sua macchina per foto
e raccontava il suo paese e
la sua gente con passione e zelo;
fu in America ma sempre ritornò
al suo paese e tra la gente sua,
e il suo nome fu come di un fucil
lo schioppo perché egli fu Arioppa.
Potessi vivere ancora un'altra vita,
potessi scegliere dove tornare a nascere,
potessi vivere immerso in natura ed arte,
non vorrei viver come un nobile marchese
o in una città soffocata dai rumori e dallo smog
ma vorrei vivere con chitarra e macchina per foto
seguendo le orme di un artista il cui nome fu Arioppa
e in compagnia di amici e di bicchier di vino
fare brindisi ad un luogo del cielo chiamato Laurino.
12
un altro testo di questo autore un'altro testo casuale
1 recensioni:
- Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
Effettua il login o registrati
- Veramente molto apprezzata per il contenuto e l'esposizione.
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0