username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

So' pazzo

So' pazzo, so' pazzo
e nun tengo 'a ragione,
sto 'nchiuso aspettanno
la mia guarigione.

Mo grazie a 'sta legge
ca presto hanno fatto,
aspetto con ansia
'o mumento d''o sfratto.

Ascenno 'a 'sta porta
me tremmano 'e gamme,
'o primmo problemo
è chillo d''a famma.

'A gente p''a via,
cu malacrianza,
invece e 'na mano
me guarda e se scanza.

Nun tengo a nisciuno,
amice e pariente
m'avotano 'a faccia.
Che massa 'e fetiente.

E già, sono un peso,
un ingombro, un fardello.
Ma, giuro, si 'e 'ncontro,
le straccio e budelle.

E, tutto sommato,
j' sto peggio 'e primma:
che vita schifosa
nuje pazze facimmo.

Ma po', si nce penzo,
sapite che faccio?
'O primmo ca passa
'e vestite le straccio.

E si nun bastasse
me metto alluccà,
ma dinto pe' forza
m'hanna purta'!

_____________________

Questa poesia l'ho scritta appena fu approvata la legge che chiudeva i "manicomi" immagginando quali potessero essere i pensieri e le difficoltà di un malato di mente.

 

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

0 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati

16 commenti:

  • Anna Ferrara il 19/12/2008 17:07
    Pre io sono pazza per te. Anna
  • Giovanni Ibello il 03/10/2008 15:47
    Grandissimo cuore di napoli.. fratello e nonno partenopeo
    riverenza.
  • sabrina balbinetti il 20/07/2008 01:42
    adoro il dialetto napoletano... soprattutto quando fa da sfondo ad un'opera meritevole e fortemente riflessiva.
    ciao sabry
  • Ada FIRINO il 27/04/2008 00:52
    Chista poesia è bella assai! Mi ricorda un brutto episodio accaduto anni fa a Fossano, dove vivo. Un Malato, ritenuto innocuo da alcuni dottori, era stato dimesso dalla struttura che lo ospitava, perché appunto chiusa, dopo alcuni giorni uccise con un'ascia una vicina di casa (che stava nel giardino accanto) che io conoscevo, così, senza motivo alcuno. Dopo un mese il padre di lei morì di crepacuore sulla tomba della figlia. Amare e crude realtà che sconvolgono un'intera società.
  • NICOLA RICCHITELLI il 13/02/2008 09:52
    complimenti
  • enzo napoli il 11/02/2008 15:31
    Bellissima
  • Ezio Grieco il 11/02/2008 10:03
    Bella! Tema scottante e sempre attuale che tratti con maestria.
    Piaciutissima
    mikelus
  • Ivan il 02/02/2008 20:36
    ... argomento ostico, complesso, versi delicati, scritti con grande garbo. Davvero bravissimo.
  • Anonimo il 27/01/2008 14:13
    Hai descritto benissimo, quello che può aver pensato, alcune di queste persone, altri purtroppo neanche la possibilità di capire.
    E l'italia come al solito è rimasta a guardare impassibile.
    Grande dramma.
    Ciao Luciano
    angelica
  • Luciano Sansone il 02/11/2007 21:26
    negli anni settanta viveva a Napoli un povero malato di mente che, uscito da poco dal "manicomio" in virtù della legge, si aggirava per strada chiedendo un tocco di pane. La famiglia si disinteressava, quasi fosse un appestato e lui viveva come poteva. A volte non rientrava neppure la sera a casa, ma nessuno lo cercava.
    Questo mi dette lo spunto per questa poesia che, poi, divenne una ballata e la inserii alla fine di uno sketch che scrissi sullo stesso tema, quello della pazzia!
    Grazie Cinzia e Antonietta. A rileggerci.
  • Cinzia Gargiulo il 02/11/2007 20:13
    Con questa le ho lette tutte, come promesso... Poesia molto profonda che esprime la tua sensibilità di uomo vicino in modo attivo ai problemi sociali ma che mette anche, ancora una volta, in risalto le tue doti di poeta.
    Nel leggerla ho ripensato al bellissimo testo della canzone "Ti regalerò una rosa" di Simone Cristicchi che tratta il tema dei malati di mente...
    Complimenti!!
  • Antonietta Di Costanzo il 02/11/2007 07:45
    tratti un argomento molto delicato.. i manicomi com'erano tenuti allora non andavano bene, poveri malati trattatti peggio delle beststie? non so se si può dire anchè perchè io amo gli animali e non li maltratterei mai! ma adesso che li hanno chiusi la situazione non è migliorata,, perchè adesso questi malati oltre ad essere emarginati, hanno lasciato le famiglie da sole a combattere mi chiedo lo stato dov'è! bella anche questa poesia.
  • Luciano Sansone il 01/11/2007 20:17
    Un grazie di cuore a te, Ugo, per aver letto e commentato questa mia opera.
  • Ugo Mastrogiovanni il 01/11/2007 19:43
    Una brillante intuizione che evidenzia la capacità di osservazione di un poeta, raffinato conoscitore di situazioni, come questa, dolorose e trascurate dai più. La sua acuta arte canzonatoria ha il pregio di porgere con garbo anche condizioni estreme. Il risultato è scontato: allietare lo spirito di chi lo legge, lasciando sempre uno spiraglio alla riflessione.

Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0