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UN SOGNO

Svegliarmi in una mattina imbevuta di sole,
in un paese senza lancette tiranne sui troni
a frustare guizzi frizzanti di libertà.

Camminare leggeri su di un'erba vergine,
e rubare con occhi affamati perle inedite di universo
per farne dono a tavolozze stanche di ozio
ed a fogli color latte, bramosi di ragnatele fantasiose di parole.

Scandagliare impavidi i propri pozzi finora bui
per scoprire forzieri preziosi di Sé,
senza il bagliore effimero dell'oro,
ma con alluvioni di luce in cerca di altra luce.

Imbottire le dodici ore di un giorno usignolo
con attimi sempre pionieri,
ed avvolgere le dodici ore di una notte senza campanili
in un tulle trasparente di anime e di corpi,
profumato come petali di rosa
e folle come il sole che arde per uscire con la luna.

Una prima persona plurale bussa alla porta del mio cuore.
Ma che cos'era? Una favola?
Sì, e vi eravamo noi.

 

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3 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Assunta Baldi il 21/12/2011 09:55
    Bellissima immagine di un sogno che sembra più un desiderio, un anelato momento di pace, da prendersi per poter rinascere e ritrovarsi. Metafore esatte che rendono la lettura sofisticata ma semplice allo stesso tempo.

3 commenti:

  • Ivan il 01/11/2007 21:25
    Molto bella, sarebbe stupoendo svegliarsi in una favola.
  • Riccardo Brumana il 01/11/2007 18:49
    che dire... bravissima!

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