Come lasciarsi stuzzicare da una dolce nostalgia
che si fa strada,
esitando,
come l’acqua filtra sotto le porte.
Galleggiare,
consapevolmente inerme,
assaporando un crescendo
con trepida impotenza.
Abbandonare ogni riserva,
rapita da un’emozione divampante,
e perdersi
obliata e sopraffatta…
Fino a che il bruciante trasporto
che mi ha sospinta,
come fa il vento con le foglie
d’autunno,
si raccoglie in una lacrima,
lasciando la scia
di una sottile amarezza.