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solitudine

Appena sveglia s’infilò nel pozzo
cadde urtando le pareti
e si ferì
Appena ispirata scelse nel tormento
la via più duttile
e la seguì
incespicando scivolò al rovescio
rifilando in 9/4
un primo scacco alla menzogna

Miracolata invenzione
che sei.. o ruota
sorreggimi aldilà dei facili pensieri
sregola le simmetrie della staticità
sbalordisci gli occhi di chi ultimo
cerca lo sguardo di un uomo nella terra dei ciechi

Lavo la coscienza in un lago di.. Pemberton’s french wine coca
inalterato l’equilibrio precario della polvere
adagia su di me il tuo odore
una goccia amara scende in gola

 

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4 commenti:

  • Anonimo il 14/10/2008 10:29
    Una goccia che brucia la gola, infiamma il cuore facendolo sanguinare.. quante terre di ciechi!
    A rileggerti

    KL
  • gabriella zafferoni sala il 14/02/2008 09:15
    è quando non si hanno argomenti alti per annegare la coscienza che tutto è più difficile, ma ci si innalza, magari, nella beata esistenziale solitudine.
    parola di sommelier...
    sicuro invece il tuo lessico, che non manca di attenti attimi struggenti.
  • Alessandro Cancian il 23/11/2007 11:23
    l'ho trovata davvero belle con invenzioni poetiche notevoli. la prima riga è illuminante... l'ultima degna della miglior chiusa

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