Stamane il vento mi raccontava di te sfilando nuvole rosse. In silenzio, lentamente le scrimava come una spazzola un crine,
parlando una ligua dolce che credevo non conoscere.
Esse chinavano lievemente il capo intenerite. Come una bimba alla carezza della madre, prima che cominci un nuovo giorno.
E promesse di un lungo giorno stupendo con sole ed erba verde da non sembrar vera.
Si era accorto che avevo dimenticato quanto potessero essere rosse e le stendeva per mostrarmele al meglio.
Per delicatezza non ha fatto il tuo nome, ma ho capito che parlava di te da come le mostrava.
Perchè potessi e continuare a credere che nuvole rosse o una donna che amo... e poi... .