Strappo con le unghie scampoli di vita
al passare frenetico dei giorni.
Cerco tra le macerie sparse della mia esistenza
immagini, colori, profumi, gesti, volti.
Un bambino che gioca a calcio in un campo verde,
un vecchio che si trascina a fatica per la strada,
una ragazza che mi guarda di sfuggita,
un bacio di nascosto dietro un muro.
Sono io ora che grido senza voce?
Sono io ora che esplodo dentro senza clamore?
Sono io ora che cerco senza mai trovare?
Sono io ora che vivo senza pace e senza calore?
Ricordo dei fiori raccolti in un campo,
delle piccole mani che accarezzano le mie,
una strada bagnata che aspetta un incontro,
dei passi furtivi su per le scale.
I fiori sono appassiti,
le mani non mi accarezzano più,
la strada non è più bagnata,
i passi si sono persi nel buio della notte.