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Transizione dell'anima

In un momento delicato della mia vita
ho iniziato a guardare il mondo con occhi
diversi dal solito, ho cominciato a riflettere su come
la mia vita avrei voluto che fosse e adesso,
dopo che i demoni hanno lasciato il mio corpo e
la mia anima trovato la pace interiore, ho
cominciato a redigere il piano
della mia nuova vita.

L’età nuova incombe, come un girasole
attende la luce del giorno, profumata e
fresca rinvigorisce e riaccende quel lume
di speranza, questa nuova rinascita risuona come
un canto primaverile che annuncia la fine di
tutto e l’inizio di una nuova
avventura.

È come condurre un secondo viaggio,
con l’esperienza del primo ti viene più facile
non compiere gli stessi errori e calpestare
nuovamente le stesse orme del tuo cammino
sin qui redatto.

Il vento del tormento ha lasciato il mio corpo e
l’anima eclissata dalla nube malvagia ha
cominciato a soffiare un aria nuova, l’odio
su se stesso si è placato, lo spirito guerriero è
decaduto e l’amore dalla luce bianca e armonica
ha iniziato a splendere sui lontani
campi del mio cuore.

Lo specchio nascosto di ognuno di noi,
sino a poco tempo fa infranto in mille
pezzi, diffondevano un immagine caotica
e distorta, questo generava sconforto e l’animo
ribelle affiorava contro se e contro tutti.

L’acqua dello specchio è tornata calma e l’immagine
riflessa porta con sé l’orgoglio e l’amore di un mondo
in cui il buio è ormai tramontato e la luce
che albeggia riporta la primavera.

Col senno di poi mi sono reso conto
che rimuovere quel peso tanto normale
ma alquanto scomodo era difficile e se non
impossibile, rassegnato smettevo
di provare.

Il mio nemico come un impetuoso vortice
distruttivo produceva terrore; Io non essendo
un valoroso eroe come lo fu Ulisse, mi facevo
trascinare dal baratro incontenibile,
precipitando in un’eterna
inquietudine.

Oggi quel vortice si è chiuso, tutto ciò che di
brutale c’è stato, è stato a sua volta risucchiato,
ora la natura ha ripreso il suo corso, il fiume ha
ricominciato a fluire lungo il mare ed il mio io,
una barca che ha recuperato le sue redini riprende il
suo compito legislatore come un imperatore
impartisce la propria supremazia sul
proprio impero.

 

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1 commenti:

  • Anonimo il 30/11/2007 13:07
    Nelle tue parole Edoardo, leggo, soprattutto, un'immensa esigenza e un'infinito bisogno di raccontare, di spiegare a te stesso (prima che agli altri) ciò che è stato e ciò che speri sarà... La tua opera si presenta quasi come una confessione e, per partecipazione, per veridicità mi ricorda molto una pagina di quel famoso diario segreto sul quale tutti noi, cosciamente o incosciamente, trascriviamo i nostri sentimenti, i nostri errori passati e le nostre speranza future...
    Io l'ho sentita così la tua poesia...

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