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Spasmi di gioco

Fratture di spasmi, liquide arsure,
cara, procuri a me.
Io tramo,
ti amo.
Bramo
onde e sponde di barocca tua pelle.
Saggiarti albicocca, ingordo,
amarti scordando lamenti e sospiri
di spiriti avversi.

Mantici siamo noi,
l'un contro l'altro schierati,
l'uno nell'altro assorbiti,
per gioco:
di graffi, di baci, di denti.
Balocchi.

Toccarti di dietro, poggiata ai fornelli,
scherzi farti monelli.
Ormai solo il silenzio ci ascolta,
e spia
i gialli sussurri in tenebra opale.

 

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2 commenti:

  • Michelangelo Cervellera il 24/01/2008 22:05
    La guerra dell'amore. Nessuno vince, tutti soffrono, meglio giocare seriamente. Versi scorrevoli, bella la lirica. Michelangelo

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