Fratture di spasmi, liquide arsure,
cara, procuri a me.
Io tramo,
ti amo.
Bramo
onde e sponde di barocca tua pelle.
Saggiarti albicocca, ingordo,
amarti scordando lamenti e sospiri
di spiriti avversi.
Mantici siamo noi,
l'un contro l'altro schierati,
l'uno nell'altro assorbiti,
per gioco:
di graffi, di baci, di denti.
Balocchi.
Toccarti di dietro, poggiata ai fornelli,
scherzi farti monelli.
Ormai solo il silenzio ci ascolta,
e spia
i gialli sussurri in tenebra opale.