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Ananda... a Stefano Galetti

Svegliami sempre dal tuo silenzio
Profondo Figlio famigerato del   tempo
Pochi attimi e mi vesto
Mentre apro le finestre c’è sole bel tempo
Lavorerò domani sono ancora il mio padrone
Vado in cucina prendo l’Omega dal frigo
Ho la lampo  aperta
Ieri non mi succedeva
Devo aver perso il controllo
Ieri non mi succedeva
Esco squilla il telefono
Ecco Ti chiamerò domani so già
Quello che vuoi dirmi che
Mi lascerai domani ma io lo so
Vengo oggi e ti sorprenderò

E ti amerò ancora su quel divano rosso
Che era della zia e che adesso
Non lo è più
Fra tanta  gente  tutta
uguale a me
prendo un taxi giallo quello dei strizza cervelli
perché sfigato ancora  non guido il risho
mentre una margherita viola  mi spunta giù nel culo

 

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3 commenti:

  • laila il 23/09/2013 18:41
    Le tue poesie sono sempre belle ma complesse per me. Ciao da Laila
  • STELLA BRUNO il 25/07/2008 14:04
    SINCERAMENTE HO APPRREZZATO LA PRIMA STROFA, NON CAPISCO LACHIUSA COSI' CRUDA E FORTE, CIAO.
  • pietro luigi crasti visintini il 16/07/2008 06:16
    mi è piaciuta ma mi ha lasciato sorpreso l'ultima riga... perdonami ma che significa?

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