Anch'io onnivoro
vorace predator di luce,
inconsciamente subdolo
alla realtà che mi circonda
Anch'io nella mia parte,
meschinamente in putrida carne
affollo come tutti infine
tra preghiere divine di speranza
Eppure entro me il tono diverso
nel mentre questo amaro pianto
cola lento e dimesso
mescendo ancor questo denso inchiostro
Eppure in solitudine estraneo,
ancor racchiuso il cuore
ma ancor sensibile il sentore
tra cannibali di terra promessa
Sono inaspriti i frutti terrestri
del mio fantomatico paradiso
promessomi quel lontano giorno
che dovetti cibarmi del mio essere uomo
Sono oramai uomo infetto
dall'antica presunzione,
quando nel giorno del creato
la bestia mancò del rispetto
Vivo ancor oggi cosciente in silenzio
tra catastrofi e guerre di potere,
tra il sacrilego e il profano
testimone ancora di questo tempo che vivo
Vivo ancor come ombra che traspare,
come insensato ritmo nel suono assordante
di un pianeta lascivo al flusso divino
che perentorio mi chiede ancor d'esser vivo...