Non posso lasciarti
In queste acque nere
D’inchiostro
Io il multicolore
L’arcobaleno inganno senza ambienti
Degrado dal bianco
Fino al nero
In grigi rosa
Rosso e violetto
Immergerò le mie mani
Spezzando la tua crosta
E anche se tu le morderai
Staccandomi con le tue pinze
ventosa per ventosa
Ti terrò stretto nella mia morsa d’acciaio
Non ti mollerò
Quante volte hai divorato
Le mie braccia fino al tuo cuore
Ma che importa ricresceranno
Sempre avida è la vita
Celestiale creatura
A metà strada fra le piante
Marina fra gli uomini
Ho cugini più piccoli
creatori immensi di muri
Dove s’infrangono oceaniche le onde
In melodie sovraumane alla Beethoven
Su ritmi corallini danza il dente del barracuda
Sono amico delle sirene e
Vivo in buie taverne
Nel ibrido canto di marinai sperduti
Il pericolo
tenero piccolo granchio
Che tu potresti non accorgerti di me
Ed io non scorrere libera in te
dove la mia forza occulta stagna
impazziranno d’angoscia le voci della tua cellula
in un macabro eterno
i tentacoli del mio corpo inerme si riprodurranno
Ed io da polpo non essente divento polipo morente