Sguardo indefinito,
perso,
nell'infinito.
La mente
rutta
pensieri amari,
neri,
come la notte,
priva di stelle
e la luna in eclissi.
In casa ho acceso
tutte le luci,
il nero rimane.
Ho coperto gli specchi
con stracci e maglioni,
per negare all'Io
la visione del Guscio;
per non guardarmi negli occhi.
Aspetto la bestia!
Scimmia maledetta
dai canini aguzzi,
anche stasera
sazierai il Demone.
Volerò!
Inghiottito dal buco nero,
in paradisi fasulli,
cavalcando il rosso Drago,
in castelli
di carta velina.
E, il telefono squilla,
lontano...
lontano...