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Il re cieco

Se metto una maschera
Non avrò più carezze di luce sulla mia pelle

Nell’ombra stagnante
Avrò paura del buio

Diventerò il re di un fantomatico carnevale

Maschera variopinta
Secondo le occasioni ed opportunità

Un arlecchino un pulcinella
Un fragile coriandolo
Di una corta ed inesistente festa

Per non aver un po’ sofferto
Celando la mia trasparente verità
Ucciderò pian pianino me stesso

Facilmente la userò
Alla fine diventerà il mio viso
E non vedrò più il mio vero volto

Molte volte ancora in una corsa di disperata opacità
Odiando la mia povera inseparabile ombra
Nel tentativo di nasconderla sempre più giù

Creerò un dualismo accecante
Dove uno non vede più l’altro

E andremo tutti e due insieme
Con le nostre mani ignote intrecciate
In sempre più profonde tenebre

Inconsci l’uno dell’altro
Moriremo
L’uno sulla tomba dell’altro

Nei riverberi falsi di lampioni artificiali

Luminoso sole

Posso mascherare un sentimento
Una emozione
Solo con molta cautela
per non far del male ad altri

Scegliendo questo comportamento
Nel volo più alto della mia coscienza

 

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1 commenti:

  • Sophie DMF il 22/03/2008 14:30
    Nelle tue parole ho visto le mie emozioni. Questa maschera, così pesante da portare epppure a volte... necessaria, per non ferire o essere feriti... Per un Amore che ci allontana da noi stessi.. Meravigliosa! Mi hai davvero dato un senso di emozionante complementarietà. Così rara da trovare.
    Carissimo Vincenzo... sarà veramente un piacere continuare a leggerti. e grazie per la tua attenzione. Un sorriso. Sophie

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