Ho dovuto spogliarmi degli abiti belli,
variopinti piumaggi di uccello in catene.
Ho donato alle ortiche la cangiante livrea,
intessuta di perle e ipocrite ciarle.
Ho cancellato dal volto i tratti fasulli,
nello specchio riflettevano un'immagine assurda.
Ho fatto questo per non sovrapporre strade smarrite a strade sbagliate,
per ritornare ad essere me stesso e presentarmi mondo
quando d'ogni parvenza giunge l'immutato epilogo.