In affanno mi destai
e ruppi in pianto
m'alzai allora
e al balcon m'avviai
l'aria
carica d'odor di fiori estivi
estasiò lo strazio
fra le ciglia di stille colme
t'invocai forte in silenzio
e il vento placò l’afa cupa
carezzando lieve l’ombra
della notte
le stelle fitte e tremule
raccolte intorno alla luna
l’onde delle fronde in canto
rane e grilli in coro
rasserenarono l’animo mio
turbato
m’accorsi
in fondo al vialetto
una coppia per mano
indugiar
come fu per noi
in quei tempi lontani
quando le mie labbra sfioravi
e profumavi più del tiglio
dove i nostri cuor incisi
non sanguinavano ancor.