Ricordi d’incosciente sofferenza
Di tutto quel male fatto subito
Pensando malamente di fare bene
Credendomi amore ho calpestato l’Amore
L’infinito puro
Intravisto dentro fiori intorno fuori
Con occhi ciechi
Cuore impuro
L’Invisibile Ignoto sapeva di me
Perdonando tutto
Accettando subendo le mille ferite
Fatte negli altri a noi stessi
Sua Creazione
Lei la sacrificata
L’eterna innamorata
Violata stuprata
Fin dal primo giorno della sua nascita
Da oscure forze vortici immateriali
Di un inesistente caotico annientante
Soffocando ambientando l’emanazione del soffio creativo
In chiusa prigione vibrante
Minerale vegetale animale mentale
Fino al Risveglio
Di piccolissimi uomini e donne
Divenuti fari universali
Granelli lucenti
Seminati scoppiati
In orbite di candele esangui
In piccole gocce
Di oceanici cristalli stellari
Piccole ruote di carro defunte
inciampate
In campi di sterminio
Santificati diamanti
In fosse trangugiati
Dando tutto
Hanno tolto i chiodi
I confini impachettati fissati impacciati
Fra increato e creato
Padre e madre
L’anima risorge
Nel suo soffio vitale
Purificato trasceso integrando
La materia in Vita Vera
ABITO DI LUCE
FIGLI
DAL DIVINO AMORE