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pietre laviche figlie di un'etna solitaria

cerco le parole
io
un eva senza il suo adamo
insieme
cacciatori di versi
danzano le tue frasi nei ricordi
si vogliono liberare
da questi versi imprigionati
e tuonano fulmini
di ricordi
gli attimi dipinti con mano di picasso
in un confuso cuore
e in una smarrita anima
profumata di una dolce lacrima amara
l'anima dell'eva vaga tra le parole che non trova
tra la nostalgia che il suo adamo
ha lasciato
nei suoi occhi
una volta diamanti scintillanti
oggi nere pietre laviche filglie di un'etna solitaria
e sole come sua madre.

 

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1 commenti:

  • Anonimo il 02/03/2010 09:49
    Molto bella!! Mi piacciono le metafore che hai usato, danno l'idea del dolore, della forza dei sentimenti anche se non positivi.

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