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Maschere di vetro

Per ben figurare,
nell’androne
che imbocca la vita,
ho messo uno specchio
che vedo io solo

ma per difetto
d’origine
vi scorgo soltanto
il naso e la bocca

d’un pilota di tram
entrato per caso
una notte di maggio
e mai più ritrovato.

Per questo sovente
esco senza camicia
e la cravatta storta
annodata sul collo

Essendo
di buona famiglia,
non provo imbarazzo
più di quando un mattino
uscii senza orologio

Una volta, di marzo,
scordai a casa le idee,
e rideva lo specchio
rideva di me


Fu un giorno radioso,
persino mia madre
telefonò dal suo bagno
finalmente felice

Il mondo quel giorno
m’accolse con grande
rispetto

Il decoro signori
il decoro è tutto!

 

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5 commenti:

  • Anonimo il 20/05/2008 13:46
    Buondì, è la prima volta che entro nel tuo spazio d'arte e sono folgorata dal significato profondo di questo grido di autenticità e integrità che è difficile trovare, tanto più mantenere nella superficie di quello che non desideriamo.
    Grazie per il messaggio. Spero di averlo colto. nel
  • maria teresa di donato il 05/04/2008 14:17
    stupenda!! a mio parere, sei un tipo alquanto eclettico e interessante! baci!
  • Vincenzo Capitanucci il 05/04/2008 05:50
    Stupenda... marzo.. mese pazzarello... sei di nobilissima famiglia... senza tempo.. e senza blocchi mentali...è un giorno radioso... quando la Mamma telefona... e per di più felice... Nel tuo decoro... vedo tanto tanto Oro..

    Son d'accordo con Te... nel tuo commento al mio Haiku Vedanta... c'è un lato inquietante... o almeno potrebbe esserci... sai l'Opera precede l'Artista o meglio l'artefice... siamo solo ascoltatori... lettori imperfetti della nostra anima... ne vediamo solo la punta del naso... e la bocca... da baciare..

    In questa maschera trasparente... quasi inesistente... andiamo verso qualcosa di bello... volevo dire positivo... ma quello è un polo.. Un bello brutto... ci vorrebbe un'altra lingua.. più trascendente

    Con tantissima stima
    v
  • Ugo Mastrogiovanni il 04/04/2008 12:54
    Carina.

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