Dalla silloge "Per mari, per paesi lontani" - Premio "Rametto d'argento 2007"
Si parlò molto di te
immersi nell’ozio buono
- quello che non dispera?"
giunto dalla vicina pineta
così che resina e salmastro
si mischiavano alla riva
fra il mare distratto e la roccia
aspettando la notte maliziosa
Il tuo sorriso memorabile
risuonava ancora in lontananza;
la tua ironia, gli occhi socchiusi
sempre pronti a cogliere le cose,
era una grande lezione.
Per questo si continua a parlare di te
fra una canzone ed un pezzo di carne
bruciato dalla cottura inesperta
o forse troppo distratta.
Suoniamo le stesse canzoni
abbiamo sempre le stesse paure
l’incerto futuro è un’ombra
rapida che fugge verso il largo
Qualcuno fa l’amore come allora
- ricordi cosa dicevi ridendo, quando
due ombre s’appartavano in pineta? ?"
con la stessa frenesia e la stessa paura
di sparire un mattino come hai fatto tu
Congestione dissero, comunque un malore
perché nessuna sapeva nuotare come te
e quando un’onda ti riportò alla riva
capimmo che una stagione era finita
Per questo parliamo spesso di te
e della nostra paura di vivere
- ma non sapremo mai la verità
della tua morte improvvisa -
E di questo dolore stampato
fra i rami della pineta,
del tuo sorriso svanito
assieme all’odore di resina.
Perchè niente è più come prima
Nemmeno la nostra paura di morire
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Alessia amava il mare in modo viscerale,
nessuno di noi ha mai capito perchè una
notte si abbandonò al suo abbraccio mortale.
La sua scomparsa ci rese vecchi di colpo.