Bambini vaganti
nel deserto infuocato
non pensano,
guardano
con occhi appannati
il sole africano.
Soli,
nella lunga fila di gente disperata
si appoggiano l'uno all'altro,
catasta di carni tribolate,
per andare
l'acqua di un fiume che li dissesti.
Hanno labbra screpolate,
mosche sul viso,
nutrite d'umore di morte.
Un paradiso li attende
ma Dio tentenna:
prima li asseta,
li affama,
li distrugge di febbre.
Solo nella fresca sera
sfuggirà l'anima
nella luce di Dio
e
fiori sfatti
saranno gettati in fosse di sabbia.