Vago in terza corsia
dal Requiem travolto.
M’accappona la pelle
questo concerto d’archi
in pioggia d’aprile.
S’apre il mio cuore
a se stesso.
Affermano
dannatamente lucidi
questi occhi
la mia essenza.
Accosto.
Ascolto la voce del cuore
della vita
della morte
sua ombra naturale.
Pianto liberatorio che aiuta... e rilascia speranza di rinascita interiore. Come dare acqua a un fiore che rianima il tuo cuore.È bellissima, Augusto!
Anonimo il 10/04/2008 23:43
Cavolo la pelle si accapponata...
Sono felice...
sentirti aperto alla vita,
consapevole che l'ombra della morte
ci accompagna,
e finalmente riuscire a piangere anche di gioia...
Ascoltala sempre quella voce, dolce e caro Augusto
è quella che ti terrà compagnia nelle buie giornate.
Sono estasiata nel percepire tutta la tua voglia di vivere,
annuso con beatitudine tutto questo profumo d'amore,
e per asciugar le lacrime che conferamano la tua vera essenza,
hai tante persone amiche, disposte a darti una mano...
Un abbraccio
Angelica
È una delle cose più belle che tu abbia scritto...
e ne hai scritte di belle!!!!
Bravo Augusto..
la pelle brucia... il tatuaggio non si cancella...
il valore del sale.. si dona... dagli occhi...
e non c'é spina che non ricordi la rosa..
e il suo splendore...
un :bacio: mega!!!
Laura