L’indovino prese la mia mano
Quel giorno appena nato….
Tra i sedili e le portiere
Lesse attento e curioso
Le righe infantili
E quelle appresso,
Senza orientamento
Né richiesta,
Tracciò l’itinerario e varcò
Archi gelatinosi
Ed aprì forzieri dimenticati
O solo abbandonati..
Non gli risposi,
Non potevo
E le domande divennero canzoni
E non trovavo la tonalità
O l’accordo,
Che limitasse al minimo la sveglia,
Che introducesse il soffio di un pallido aprile,
Che s’aspettasse il tuo sapore come cibo….
E avrò fortuna,
Così egli dice,
Alla metà del tempo
Dall’ultimo colossale Spettacolo...
E sarò brava stavolta
A fermarlo
In tempo il tempo,
Con qualsiasi mezzo,
In mezzo
Alla mia mano….