L’aspetto estenuante del sollecito
Ingozza la stirpe e il nome,
Che su una siepe di tufo
S’aggroviglia come capello
Al calore che lo riarde...
La cessione non fu consona,
Il dono non fu santo...
Alla fine della striscia continua
S’aprì il lucchetto
E la serpe dagli occhi turchini
S’abituò allo scempio,
Rivalutando l’ustione
E mettendoci una pezza
Per non bagnarsi...
Ma sono sicura
Si,
Lo sono,
Che l’atroce istinto del bifronte
Roderà come tarma,
Bucherà il punteruolo
E renderà sterile la pozza di stagno…