Apparentemente e a gran voce
dichiaro al mondo
la mia tranquillità.
Ma una serpe maligna
s’insinua vorace
e morde un’anima stanca,
la mia.
Riconosco i segni dei suoi
denti tossici.
E l’antidoto, la cura,
sono queste righe,
queste parole a flutti,
che arrivano come
cerotti medicali.
Molto originale e suggestiva l'idea nobile della poesia come medicina alla nostra anima stanca e offesa dalla realtà quotidiana Molto brava Marta un :bacio: